Storia

Numerosi reperti testimoniano la presenza di piccoli insediamenti nei pressi dell'odierna
Acquaviva Picena già in età preistorica e mostrano come l'area fosse già ampiamente abitata sia in epoca picena che, più tardi, in epoca romana.
Il sito rimase attivo anche in seguito alla sottomissione dei Piceni alla dominazione romana (VI secolo a.C.), grazie alla vicinanza della città di
"Castrum Truentinum" (odierno centro nella provincia di Teramo).Tuttavia, il territorio prese vita, rinascendo come vero e proprio centro urbano, solamenente con l'arrivo delle
invasioni barbariche.
L'arrivo di
Saraceni e Longobardi indusse infatti le popolazioni locali a cercare rifugio sulle vicine alture per trovare riparo dai continui attacchi barbari. Originariamente, il borgo così nato, fu possedimento farfense per poi diventare feudo della
famiglia degli Acquaviva da cui, appunto, l'odierno comune prese il proprio nome. Verso la metà del 1300, Acquaviva transitò poi sotto il controllo della città di Fermo che si avvalse della particolare posizione del borgo per farne un importante presidio attraverso il quale preservare i propri possedimeti costieri dalle mire espansionistiche della città di Ascoli Piceno.
Il secolo successivo vide così la popolazione di Acquaviva moltiplicarsi con un conseguente ingrandimento anche dell'are aurbana che si distinse dunque in
Terra Nuova (nuovo settore rivolto ad oriente) e
Terra Vecchia (originario nucleo del paese rivolto ad occidente). Ognuno di questi accadimenti passati è però giunto a noi indirettamente in quanto la maggior parte delle testimonianze possedute dal comune vennero distrutte nel corso della campagna napoleonica in Italia. Per certo, sappiamo però che Acquaviva venne annessa al
Regno d'Italia grazie ad un plebiscito svoltosi nel 1860.